L’organo della chiesa dei SS. Pietro e Paolo è un’interessante e preziosa opera della prima metà del XVIII secolo, di un anonimo artefice verosimilmente di scuola lucchese.

L’organo è posto in cantoria, sopra la tribuna di ingresso, ed è racchiuso entro una cassa in castagno, arricchita da intagli ad incorniciare le canne.

Due ante di chiusura, foderate di tela, sono dipinte con le figure dei santi Cecilia, Lucia, Pietro e Paolo.

Il prospetto è formato da 31 canne in stagno, distribuite in tre campate (9+13+9) a cuspide; presenta bocche allineate, profilo piatto e labbri superiori a mitria.

Un recente ed approfondito intervento di restauro ha interessato sia l’organo sia le portelle; il restauro è stato promosso dalla Comunità di Trassilico e reso possibile grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e alla Fondazione Banca del Monte di Lucca.

Le operazioni di restauro hanno confermato l’ipotesi che lo strumento fosse collocato in origine in un altro edificio. Il mobile è stato, infatti, montato senza troppe attenzioni, presumibilmente tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900, probabilmente negli stessi anni in cui venne dipinto l’interno della chiesa (1923).

La parte superiore della cassa, ospitante il prospetto, è discretamente conservata; il basamento, rabberciato con l’impiego di materiale rinvenuto in loco, è stato evidentemente adattato alla nuova collocazione. L’anonimo artefice dello spostamento dell’organo (forse della bottega pistoiese dei Tronci), aggiunse la porzione di somiere atta ad ospitare il nuovo Flauto soprano e sostituì la manticeria. In tale occasione si provvide a dipingere la cassa a “finto legno”, e a ripassare con porporina i fregi antistanti le canne. A lato dei pomelli dei registri è ben visibile l’originale tinteggiatura della cassa in tonalità bianco avorio con filetti in terra di Siena.

 

Organo, caratteristiche tecniche

La tastiera, posta in finestra sotto il prospetto, conta 45 tasti con estensione Do1 – Do5 e prima ottava scavezza. I tasti diatonici sono coperti in bosso, con frontalini mancanti.

I cromatici sono realizzati in legno tinto nero. La pedaliera è del tipo a leggio, conta 8 pedali (Do1 – Si2) ed è costantemente unita al manuale.
Le meccaniche sono del tipo tradizionale, con tastiera sospesa ai ventilabri; presentano catenacci forgiati in ferro e legati in ottone su tavola di pioppo.

I registri sono comandati da pomelli prismatici posti su colonna a destra dell’organista. Un pomello tornito, aggiunto a lato, inserisce il registro di Flauto. Non sono state ritrovate etichette con i nomi dei registri.

Il somiere è del tipo a tiro, costruito in noce ed armato d’ottone e secreta in pioppo. È provvisto di sei stecche; la settima, recante un registro di Flauto soprani, è aggiunta tarda posta in coda al somiere. I ventilabri sono ad apertura frontale, guidati lateralmente. La secreta è chiusa da tre portelle incernierate in pelle sul lato inferiore; sono bloccate tramite naselli.

Il crivello è in pioppo, con bocche sottostanti. Le canne interne sono in piombo calandrato, mentre il Principale è in stagno.

Ai lati del somiere sono poste le prime otto canne del Principale, aperte, in legno di castagno. I ritornelli del ripieno sono tradizionali, ad 1/8 di piede, sul do diesis per le file in ottava e fa diesis per quelle in quinta.

DISPOSIZIONE FONICA
Principale (8’)
Ottava
Decimaquinta
Decimanona
Vigesimaseconda
Vigesimasesta
Flauto soprani (dal Mi3)

“Bottega 0rganara” di Dell’Orto e Lanzini
www.dellortoelanzini.it

Materiale informativo a cura di Michele Giannelli e Maria Lucia Mautone